Grazie Francesco… parole sublimi, oltre il tempo che ci è dato, LETTERA – 1996. In giardino il ciliegio è fiorito agli scoppi del nuovo sole,il quartiere si è presto riempito di neve di pioppi e di parole.All’ una in punto si sente il suono acciottolante che fanno i piatti,le TV son un rombo di tuono per l’ indifferenza scostante dei gatti;come vedi tutto è normale in questa inutile sarabanda,ma nell’ intreccio di vita uguale soffia il libeccio di una domanda,punge…
Sono milioni di anni che busso alla tua porta per poterti visitare. Tu non mi hai mai fatto entrare. Ma quale gioia scoprirti pian piano negli anni, apprezzare i tuoi colori, i tuoi dolci rilievi senza in un lampo inghiottirli, farli miei e poi dimenticare. Le mie acque hanno bussato alla tue infinite porte, certe volte violentemente, altre, con un gesto appena accennato. Lo possono testimoniare le tue spiagge bianche, brillanti di quarzo, o scintillanti di stelle nere, o le…
Non troverò più le stesse risposte, le cercherò con la mia convinzione, ma ne troverò altre; perchè inseguire la cosa desiderata quando il desiderio può trasfomarsi nella ricerca della nostra strada. Quella vera, l’unica per diventare uomini. Non bruti.
Mi basta vederti mi basta ascoltarti. Il tuo scrosciante rumore, familiare. Se chiudo gli occhi, sono a casa. Battito di ciglia, sabbia chiara, giglio bianco, raggio di sole. E l’odore salmastro, la brezza marina che spettina i capelli e rende più belli, più densi di sorrisi. Sei la mia casa nel mondo. IG 2 gennaio 2019