Secret Garden, Unawatuna, Sri Lanka, 4 dicembre 2018
Incredibile la foto che ci ha fatto vedere Simona, Unawatuna alla fine degli anni 80, solo palmeti e spiaggia, e il piccolo dagoba sul promontorio. Basta. Oggi la spiaggia è totalmente sfigurata e la piccola strada che percorre il profilo della baia è diventato un bazar inquinato e pieno di traffico, Ovunque shop e insegne multilingue, specie in russo, autentica prostituzione di massa al dio denaro. Ma qui, proprio a ridosso della spiaggia esistono ancora esperienze autentiche. Lei, Simona, ha una grande energia e una grande passione per quest’isola, il suo giardino segreto vuole essere un omaggio all’ospitalità e alla libertà di espressione. Le stanze che offre sono semplici ma ben arredate e offrono tutti i servizi, inserite nella costruzione di fine 800 che ha cercato di conservare il più possibile in tutte le sue parti. Pochi interventi in giardino, la sala per yoga, che lei ha battezzato “il tempio”, e un paio di bungalows per l’accoglienza degli ospiti. Riuscirà, questo piccolo angolo sereno a resistere agli assalti chiassosi e vacanzieri di un turismo omologato e uguale ovunque? Prima che sia troppo tardi anche qui, come sta succedendo in altre parti del mondo, dovrà emergere la consapevolezza per un cambio di paradigma, allora potremo sperare. E qui, putroppo, la gente vuole ciò che noi per anni abbiamo avuto e da cui ora stiamo fuggendo.