Due immagini
Due immagini che restano e resteranno. Magari riprodotte come simbolo di questo distopico tempo che viviamo. Una. Il farabutto che ora alloggia a Washington, alla lavagna nel Giardino delle Rose, che annuncia il giorno della liberazione (da cosa?).
L’altra, quella del presidente ucraino, deriso e maltrattato nello Studio Ovale. E’ la scena del tramonto del nostro mondo, imperniato sui valori della democrazia, pur con tante, troppe, eccezioni tragiche.
E’ sbagliato minimizzare questo momento storico o sottovalutarlo.
Qualcuno si aspetta una trattativa che possa risultare favorevole all’Italia? E che senso avrebbe solo per il nostro paese? E’ una delle ultime occasioni che ha l’Europa, per poter rinascere e rinnovarsi come è stata immaginata nella sua visionaria genesi a Ventotene.
E’ opportuno che risposta dell’Europa sia corretta e basata sul buon senso, sganciata dalle logiche di potere che troppo spesso hanno governato i palazzi di Bruxelles.
È l’Unione europea che dovrebbe chiamare a raccolta i paesi “volenterosi” del libero commercio, costruire coalizioni anche parziali con tutto il resto del mondo.
E non basta. L’Europa deve costruire la comune base per la difesa, individuando un’unica strategia diplomatica e alcune principali missioni condivise.
La centralità europea nel difendere il libero commercio e il rafforzamento della difesa comune rappresentano oggi l’unico elemento valido da opporre alle dittature, democrature, nazionalismi e per far cessare, progressivamente, i drammatici conflitti in cui muoiono solo gli incolpevoli.