Avventure archeologiche per i più piccoli. Luglio 2010

Avventure archeologiche per i più piccoli. Luglio 2010

Presentazione del volume “L’Elba e l’Arcipelago Toscano. Le avventure archeologiche di Ivo Roste e Velia” , pccola guida archeologica a cura di Mario Ettore Bacci

E’ un grande piacere, al di là delle parole di circostanza che si usano in queste occasioni, per me, poter presentare questo prezioso ed utile supporto didattico rivolto a tutti i nostri ragazzi.

A distanza di tempo dal mio impegno nella pubblica amministrazione, è come poter raccogliere un frutto dopo aver seminato la terra, e curato con parsimonia le pianticelle. Un merito che, ovviamente, va riconosciuto anche a chi, dopo di me, ha voluto con convinzione veder realizzata la Guida.

Ma la soddisfazione e la gioia non finiscono qui. Per quelle strane coincidenze della vita, si concentrano nel volume esperienze professionali e passioni di più persone con grandi affinità. Le forme, i colori, le immagini di Mario Ettore Bacci che pur vivendo e lavorando lontano,  tanto sente ed ama la sua isola, sono piccole perle che impreziosiscono il volume. L’amicizia e la nostra condivisone di molti momenti della giovinezza e degli studi universitari, rappresentano un filo rosso che lega le nostre storie di vita. Eppoi i testi e il lavoro certosino di Stefano Rossi che con Mario Ettore coltiva da molto tempo,  la grande passione per il nostro passato archeologico. Da qui una mia intuizione nel presentarvi per questa occasione alcune parole, inedite,  della persona che con me ha condiviso e condivide la vita e l’impegno per la formazione dei nostri ragazzi.

Tutti insieme segnali e simboli emblematici ed indicativi di un contesto territoriale ed affettivo che si sostanzia e si manifesta nella pubblicazione della presente guida. Mi piace ricordare attraverso le parole di Ombretta –che con Mario Ettore ha trascorso la sua infanzia- quell’immagine, avvolta nel mito, dei cercatori di metalli che navigando approdarono presso le spiagge assolate e le selve “assorte”. Avventure archeologiche, isola e isole, terre del tesoro, tesori di conoscenza e di consapevolezza del vivere in un territorio speciale e ricco di tantissimi segnali del passato; e la raccomandazione finale del mare recita “spero sorella isola nella tua saggezza”.

Una saggezza che prima di tutto deve essere degli uomini di oggi, nell’attenzione che essi debbono prestare alla salvaguardia del grande patrimonio culturale del quale disponiamo, estrema attenzione per la sua valorizzazione e per la sua fruizione. Il lavoro di Rossi e Bacci oltre ad essere un indispensabile strumento didattico, evoca immagini, suoni e colori, che insieme a questi versi competano un quadro ideale che spero sia buon auspicio. Una rinnovata attenzione alle risorse architettoniche, culturali, archeologiche e alla loro promozione, nella speranza che questo lavoro ne sia il primo e concreto passo.

Marino Garfagnoli

ATTESA. Sono milioni di anni che busso alla tua porta per poterti visitare. Tu non mi hai mai fatto entrare. Ma quale gioia scoprirti pian piano negli anni, apprezzare i tuoi colori, i tuoi dolci rilievi senza in un tempo inghiottirli, farli miei e poi dimenticare.

Le mie acque hanno bussato alle tue infinite porte, certe volte violentemente, altre con un gesto appena accennato. Lo possono testimoniare le tue spiagge bianche, brillanti di quarzo, o scintillanti di stelle nere, o le tue coste che come tavolozze sono colorate di mille colori.

Ho bussato in tutte le stagioni, con violenza in inverno, aiutato dalle mie sorelle onde e minacciandoti con le mie sfumature più cupe. E tu in risposta aprivi le tue finestre più alte, con il Capanne innevato e il tuo cielo di un azzurro terso con la sua luce che sa d’immenso. Ti ho cercata in primavera, e che stupore scoprirti di mille colori, con i campi rossi, gialli e violacei, e colorate le montagne, le valli e persino le spiagge, leggermente accennate in rosa. Ti ho salutato in estate, rispettoso del tuo caldo riposo nel giallo oro e verde brillante.

Ma in autunno che gioia sarebbe stata per me visitare le tue foreste, così nostalgiche con quei colori caldi e con i loro dolci frutti. Nelle giornate autunnali più chiare sbirciare commosso dalle vette le tue sorelle. Ma un giorno nemmeno così poi tanto lontano sulle mie acque oscillava un guscio di noce, con piccoli esseri indaffarati a scoprire i tuoi tesori. Tu li hai fatti entrare.

Spero sorella isola nella tua saggezza.

(Ombretta Giuliani)

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