Per un parco delle isole toscane 2. Dicembre 1993
Il parco nazionale dell’Arcipelago Toscano è per l’Elba un’occasione unica per rafforzare, attraverso una strategia sovracomunale, la valorizzazione e l’utilizzo delle risorse ambientali, naturali e storico culturali dell’isola e dell’intero Arcipelago.
Purtroppo, mancando una solida e razionale base conoscitiva della legge e delle sue possibili applicazioni da parte della popolazione e di molti degli amministratori elbani, l’argomento parco nazionale è spesso vissuto e drammatizzato in termini assolutamente irrazionali.
A questa situazione si è giunti grazie al contributo di diversi settori della società elbana e non: primo fra tutti il disinteresse delle amministrazioni locali, la diffusione di notizie false e tendenziose che sta creando un clima di tipo eversivo rispetto all’ordine pubblico, il tentativo di cavalcare la protesta da parte di personaggi altrimenti in crisi di consensi e non ultimo l’atteggiamento approssimativo, tenuto nel tempo da parte del Ministero dell’Ambiente, che non solo non ha mai promosso un’azione informativa nella popolazione dell’Arcipelago, ma è addirittura, qualche volta, uscito con posizioni che offrono la sponda a facili demagogie contro il parco.
In sintesi, pensiamo che da parte della Regione e del Ministero potrebbe esserci un decisivo passo in avanti per risolvere positivamente le tensioni a cui in questo momento è sottoposta la società elbana.
Riteniamo, come del resto tutte le forze e le associazioni che si sono espresse, senza pregiudizi, a favore del parco, che esso può rappresentare uno strumento fondamentale per il territorio elbano, che partendo dalla valorizzazione delle risorse locali offra una opportunità di governo comprensoriale per giungere ad uno sviluppo compatibile. Esso deve rappresentare una strumento di crescita, non solo economica, ma anche culturale e civile.
E’ per questo che sosteniamo come l’intera perimetrazione della nostra isola all’interno del parco rappresenti una scelta irrinunciabile, che permetta di scegliere lo sviluppo futuro attraverso il piano del parco che dovrà forzatamente sostenere e rafforzare l’impianto economico e sociale dell’Elba.
Ancora oggi, nel clima che si è creato, circolano timori e preoccupazioni che vanno oltre una colorita immaginazione. Si sostiene che non si faranno più funghi, non si potrà pescare, non si potrà costruire, sarà vietata la balneazione, e chi più ne ha più ne metta. Questi sono timori e preoccupazioni infondati, che di certo non abbiamo messo in giro noi, ma chi non vuol misurarsi con equilibrio e correttezza su di un progetto che ha contenuti ben più alti da discutere: prospettive occupazionali, rafforzamento e riqualificazione dell’industria turistica, miglioramento della qualità della vita per gli elbani, ed altro.
Proprio per questo siamo perplessi dalla proposta di zonizzazione provvisoria, in quanto anch’essa si presta a facili strumentalizzazioni e demagogie. Chiediamo che essa in questa prima fase venga rivista e corretta. Sarà poi il piano del parco, come prevede la legge, a dettare le ulteriori norme di utilizzo del territorio.
All’Elba non si discute più tra chi vuole il parco e chi non lo vuole, anche le associazioni venatorie ammettono la possibilità che sulla nostra isola vi siano zone a parco nazionale.
Quindi si prospettano due diverse ipotesi veramente praticabili:
- a. Che si seguano le indicazioni della Consulta Tecnica, prevedendo delle aree contigue, dove Regione ed Ente Parco decidano una regolamentazione tale da non impedire l’attività venatoria o altre richieste incompatibili anche nelle aree meno vincolate del parco. Sarebbe questa una soluzione che aprirebbe secondo noi una quantità di contenziosi di non facile gestione, ma avrebbe il vantaggio di sgravare l’Ente di Gestione da una serie di problemi almeno per i primi anni, dando così il fiato necessario per impostare su basi solide e di consenso il progetto di parco.
- b. La soluzione che auspichiamo è però un’altra. Ci sembra ragionevole e produttiva, perchè può contemperare molti interessi diversi e raccogliere il consenso di larga parte dell’opinione pubblica, nel pieno rispetto dello spirito e delle finalità della legge, senza forzature o pasticciati compromessi.
Sosteniamo, insieme all’inserimento complessivo del territorio dell’Arcipelago all’interno del parco, la necessità imprescindbile di una trattativa preliminare che ci garantisca un risultato finale migliore e proponiamo di lavorare sulle aree contigue come opportunità per risolvere positivamente tutte le questioni presenti sul territorio, compresa l’attività venatoria. Per questo chiediamo un tavolo dove trattare, dove attraverso gli strumenti previsti dalla legge (zonizzazione, aree contigue ect.), si chiederanno precise garanzie. Crediamo sia doveroso giungere alla sottoscrizione di un protocollo d’intesa tra le parti istituzionali e sociali che faccia parte integrante del decreto istitutivo del parco.
Non è difficile immaginare che una volta sciolti alcuni nodi di questo tipo la strada per il parco sarà definitivamente aperta.
Noi invitiamo in primo luogo la Regione a raccogliere questo invito al dialogo, fin da ora un numeroso cartello di forze della società civile potrà partecipare a questo tavolo, con proposte ed idee legittime e non demagogiche.
Crediamo che quale intermediario tra le comunità locali e il governo, la Regione abbia il potere di esercitare questa opportunità, di recuperare un dialogo con la nostra comunità, perchè il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano sia la base di partenza per un nuovo e più scientifico, moderno, utile modo di gestire il rapporto uomo-ambiente, di cui abbiamo urgentemente bisogno.
ASSOCIAZIONE ALBERGATORI ISOLA D’ELBA
C.G.I.L. ISOLA D’ELBA
C.G.I.L. TOSCANA
C.N.A. ISOLA D’ELBA
ASSOCIAZIONE ELBAVIVA
ITALIA NOSTRA ELBA
WWF ELBA
ALLEANZA PER CAMBIARE – CIRCOLO SOST. ALL. DEMOCRATICA
U.I.L. ISOLA D’ELBA