Il campo boe mancato. Elba 2007
Nella primavera del 2007 ricoprivo la carica di assessore ambiente, cultura e mobilità presso il comune di Portoferraio. Cercai con forza di promuovere un primo intervento di salvaguardia a mare presso la zona di tutela biologica delle Ghiaie (istituita nel lontano 1970 con un DM).
Tale azione, propedeutica e dimostrativa in vista dell’istituzione dell’area marina protetta per l’isola d’Elba, si sarebbe concretizzata in una zona di mare già vincolata, straordinariamente ricca dal punto di vista naturalistico (e per questo ampiamente frequentata dai diving per le immersioni) e avrebbe permesso di ridurre ulteriormente l’impatto delle attività umane, regolamentando in maniera sostenibile la sosta e l’ancoraggio per tutte le imbarcazioni che effettuano attività di diving.
Erano stati coinvolti tutti i soggetti naturalmente affini allo scopo, primo tra tutti, la direzione nazionale di Greenpeace, come risulta dalle due comunicazioni del aprile e del maggio 2007.
Spesso le azioni amministrative si impantanano nella burocrazie e a malincuore devo dire che non ci sono riuscito. Ancora oggi non abbiamo raggiunto quel semplice ma importante obiettivo.
Resta un po’ di amarezza e una strada già tracciata per essere percorsa.