Afghanistan. La polveriera del mondo. 15 agosto 2021

Afghanistan. La polveriera del mondo. 15 agosto 2021

Era ampiamente previsto. In questi 20 anni si è ulteriormente concretizzato il fallimento dell’occidente in Afghanistan. Un copione tragicamente già scritto di cui le guerre farsa, In Iraq e in Afghanistan gestite unicamente con la logica del predominio e degli interessi particolari e non con l’obiettivo di dare autonomia ai rispettivi paesi, sostenendo la popolazione e assicurando una libera transizione democratica, ne sono la dimostrazione. Le guerre hanno prodotto e producano violenza e morte, hanno mostrato lo straordinario volto umano delle ONG impegnate a salvare le vite umane. Come Gino Strada che in questi giorni ci ha lasciato.

L’annunciato ritiro delle truppe occidentali ha generato ciò che era nelle cose.

Si legge oggi nei diversi canali di informazione:

  • I talebani sono già arrivati a Kabul. “Ed entrati in città da tutti i fronti”. Lo ha annunciato il ministero dell’Interno afghano, citato da Reuters.
  • Il portavoce dei talebani Zabihullah Mujahid scrive: “L’Emirato islamico ordina a tutte le sue forze di attendere alle porte di Kabul, di non tentare di entrare in città”.
  • Nell’imminenza della presa del potere da parte dei talebani, la gente sta scappando da Kabul anche in auto, causando lunghe code di traffico in uscita dalla città.
  • La situazione in Afghanistan resta fluida, il passaggio di poteri ai Talebani non è cosa certa.
  • Caduta Mazar-i Sharif Mazar-i Sharif, quarta città dell’Afghanistan e capoluogo della provincia di Balkh, è caduta in mano ai talebani, che ora controllano tutto il Nord del Paese. Dopo Herat e Kandahar, la perdita di Mazar-I Sharif, centro di grande importanza strategica, è un altro colpo durissimo per il governo afghano, al quale resta la capitale come unica roccaforte.

L’illuminante e argomentato saggio di Ahmed Rashid del 2008, “Caos Asia”, dimostra, se ce ne fosse ulteriormente bisogno, il fallimento occidentale nella polveriera del mondo. E a quasi 20 anni di distanza, non prevede niente di positivo, nonostante alcuni personaggi lungimiranti abbiano proposto soluzioni logiche e percorribili.

Le popolazione, i civili, faranno le spese più di ogni altro, di ciò che sta succedendo.

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