Intermittenze 2
Io sono qui. Ora. Resto attonito ad osservare la mediocrità imperante. A volte sorprende quanta superficialità trasudi dai gesti e dalle parole. E tutto ciò diviene sostanza. La concretezza dell’inutilità del vivere. Nella moltitudine, innumerevole, sterminata misura delle parole e dei pensieri, che divengono oggetti, troppo è destinato al nulla ed è inutile.
Così vivere è autonomia dell’esistere. Solo nei pensieri ridotti, scorporati di ogni vacuo orpello. Nei gesti e nelle azioni rituali in cui ognuno è vivo. E’ la semplicità del passaggio. E’ il mondo interiore delle piccole cose che sono le sole ad esistere. Spargere sementi su curate e prolifiche terre. Solcare il mare con la pala del legno. Osservare mentre entri nelle acque scintillanti come la luce accarezza la penombra del primo mattino.