Scintille e riflessioni
15 agosto 2017. E penso a voi, alla scintilla che ha generato la mia vita. Un momento intimo e luminoso del vostro amore. Così è stato. Mi avete regalato questa avventura ed ora non siete qui con me. E mi mancate tanto.
“Le nostre anime come i nostri corpi, sono composte di elementi individuali che erano già presenti nella catena dei nostri antenati. La novità della psiche individuale è una combinazione variata all’infinito di componenti antichissime. Il corpo e l’anima hanno perciò un carattere eminentemente storico e non si trovano a loro agio in ciò che è appena sorto, vale a dire, i tratti ancestrali si trovano solo in parte a casa loro…
… Siamo ben lungi dall’aver lasciato dietro di noi il medioevo, l’antichità classica e l’età primitiva, cosi come pretenderebbe la nostra psiche. Siamo invece precipitati nella fiumana di un progresso che ci proietta verso il futuro con una violenza tanto maggiore quanto più ci strappa dalle nostre radici. Ma se si apre una breccia nel passato esso per lo più crolla, e non c’è più nulla che trattenga. Ma è proprio la perdita di questo legame, la mancanza di ogni radice, che genera tale disagio della civiltà e tale fretta che si finisce per vivere più nel futuro e nelle sue chimeriche promesse di un’età dell’oro che nel presente, a cui del resto la nostra intima evoluzione storica non è neppure arrivata…
… Ci precipitiamo sfrenatamente verso il nuovo, spinti da un crescente senso di insufficienza, di insoddisfazione, di irrequietezza. Non viviamo più di ciò che possediamo, ma di promesse, non viviamo più nella luce del presente, ma nell’oscurità del futuro, in cui attendiamo la vera aurora. Ci rifiutiamo di riconoscere che il meglio si può ottenere solo a prezzo del peggio. La speranza di una libertà più grande è distrutta dalla crescente schiavitù allo stato, per non parlare degli spaventosi pericoli ai quali ci espongono le più brillanti scoperte della scienza. Quanto meno capiamo che cosa cercavano i nostri padri e i nostri antenati, tanto meno capiamo noi stessi, e ci adoperiamo con tutte le nostre forze per privare più l’individuo delle sue radici e dei suoi istinti, così che diventa una particella della massa, e segue ciò che Nietzsche chiama ‘lo spirito di gravità’…
… I miglioramenti che si realizzano con il progresso, e cioè con i nuovi metodi o dispositivi, hanno una forza di persuasione immediata, ma col tempo si rivelano di dubbio esito e in ogni caso sono pagati a caro prezzo. In nessun modo contribuiscono ad accrescere l’appagamento, la contentezza, o la felicità dell’umanità nel suo insieme. Per lo più sono addolcimenti fallaci dell’esistenza, come le comunicazioni più veloci che accelerano il ritmo della vita e ci lasciano con meno tempo a disposizione con meno tempo a disposizione di quanto non ne avessimo prima…
… Omnis festinatio ex parte diaboli est: tutta la fretta viene dal diavolo, come erano soliti dire i vecchi maestri. Le riforme che si realizzano con il ritorno al passato, invece, sono di regola meno costose e inoltre più durature, perché esse ci riportano alle più semplici e provate vie del passato, e richiedono il più parsimonioso uso di giornali, radio e televisione, e di tutte le novità che si pensa ci facciano guadagnar tempo…”
da C.G. Jung. Ricordi, sogni, riflessioni, 1961