Ecuador. Novembre 2019. Quito

Ecuador. Novembre 2019. Quito

Torniamo a Quito. L’atmosfera suadente del centro storico, la sofferenza e la difficoltà delle favelas che si arrampicano sulle pendici delle colline, l’apparenza effimera della modernità della città nuova, il traffico infernale nelle ore di punta, il caldo intenso appena il sole esce dalle nuvole cariche di pioggia, la difficoltà a respirare a 2.850 metri, la presenza, opulenta, asfissiante della cultura religiosa spagnola. Restano tenui segnali delle vestigia (visibili presso il Mu.Na, Museo Nazionale del Banco Central dell’Ecuador) delle antiche civiltà conquistate dagli Inca a loro volta sottomessi e sterminati dagli spagnoli di Pizarro.

Barocca, esageratamente pomposa e decorata di ori e pietre preziose, di legni pregiati, la chiesa della Compagnia di Gesù, è la chiesa più appariscente e sontuosa di Quito; una breve camminata da Plaza Grande e la vistiamo con l’assistenza puntuale e cortese della giovane guida Moira. Vediamo l’interno, le cripte, la sagrestia.

La capitale, fondata dagli spagnoli nel 1534 è zeppa di conventi (50) e di chiese (più di 80). Le armate spagnoli arrivano in Ecuador nel 1526, a quel tempo Quito è un importante città degli Inca, anche’essi dominatori e conquistatori che pur di non consegnarla agli spagnoli rasero al suolo la città. Dopo la sua ricostruzione arrivano i coloni e l’ingombrante croce cattolica che annienterà, quasi, tutta la cultura indigena. Nel 1850 Quito diviene la capitale della neonata Repubblica dell’Ecuador, affrancatasi dal domino spagnolo.

Il mercato di san Roque è quello più autentico, ma alcuni sprazzi di originalità e un po’ di atmosfera locale, nonostante i tanti turisti, si possono apprezzare anche al Mercado Artisanal, situato nella parte nuova della città, nostra meta ripetuta per più giorni; qui è possibile trovare ancora oggetti non banali e abbigliamento autentico.

Il Museo del Banco Nacional conserva una sterminata collezione di ceramiche e di gioielli e molti capolavori dell’arte coloniale. Quello che colpisce di più è una magnifica maschera dorata, ritrovata per caso e accuratamente restaurata.

Uno dei panorami più belli di Quito, sempre che si abbia la fortuna di capitare in una giornata chiara, è quello che si gode dalle pendici del vulcano Pichincha e si raggiunge con il Teleferiqo. Siamo a 4.100 metri, la salita dura circa 20 minuti, ma ne vale sicuramente la pena.

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