Segnali. Attività estrattive. Luglio 1997
Alla PROVINCIA DI LIVORNO ASSESSORE ALL’AMBIENTE D.ssa Paola Reggiani Portoferraio, 21 luglio 1997
Oggetto: verifica lavori fosso del Condotto, Comune di Portoferraio.
Spettabile Assessore, nel marzo scorso abbiamo chiesto chiarimenti in merito all’oggetto e ci è stato risposto dal Vs. Ufficio Vincolo Idrogeologico il 31 maggio. La zona in questione, ormai da diversi anni è regno della Cava di Colle Reciso. Con il ricatto occupazionale si continua a tenere in piedi un’attività fortemente distruttiva del territorio e del paesaggio. La particolare posizione della cava, poi la rende visibile da ogni parte del golfo di Portoferraio, e i metodi di escavazione, senza il rispetto delle normative vigenti, hanno prodotto una devastazione dell’area interessata. Questo tipo di produzione (materiale inerte) potrebbe svilupparsi in qualsiasi altra zona, magari a minor impatto ambientale e nel rispetto delle leggi. Purtroppo diverse volte la nostra ed altre associazioni ambientalistiche sono intervenute trovandosi di fronte un muro di gomma, fatto di perizie geologiche compiacenti, di amministratori convinti assertori dell’ambiente e di affermazioni del tipo: “i primi veri ambientalisti siamo noi”. Intanto si continua a scavare e quando Colle Reciso sarà completamente spianato, tutti i venti potranno entrare liberamente nella darsena di Portoferraio, uno “dei porti di mare più protetti d’Europa” ??
Nella Vs. risposta del 31 maggio ci informate che i lavori sono stati autorizzati nel rispetto del vincolo idrogeologico. Si aggiunge che l’intervento deve prevedere anche l’opera di “pulizia dell’alveo eliminando la vegetazione spontanea che potrebbe interferire con il deflusso delle acque e causare l’ostruzione del tubo messo in opera”. Ma il problema è proprio qui. Spesso si sente parlare di frane a alluvioni e da tutti le cause vengono indicate nella cementificazione dei torrenti: il letto di cemento impedisce al terreno ed alla vegetazione presente di trattenere le acque che scivolano a velocità elevata provocando spesso gravi disastri. Ci chiediamo dunque se si limita solo a questo il vincolo idrogeologico.
Il 16 luglio ci risponde anche il Comune di Portoferraio. Veniamo a sapere che le opere sono abusive (cioè prive di concessione edilizia) ed il Sindaco dopo la nostra segnalazione ha emesso un ordinanza di demolizione dei manufatti abusivi. Ci viene detto anche che la Sales ha presentato, dopo aver fatto tutto abusivamente, una istanza di concessione edilizia.
Quindi: il tipo di intervento, anche se autorizzato dal Vs. ufficio (limitatamente al vincolo idrogeologico) è molto discutibile e si situa in una zona già compromessa e quindi molto delicata; per tale motivazione riteniamo opportuno che vengano acquisiti anche altri pareri di tecnici esperti, che magari potrebbero comportare una indagine complessiva della zona onde consentirne il recupero ambientale generale, tranquillizzando gli ambientalisti, la cittadinanza e la Società che gestisce l’attività di escavazione. Questo chiediamo formalmente all’Assessore all’Ambiente; i lavori sono stati effettuati abusivamente e solo dopo che ciò è stato scoperto è stata richiesta la concessione edilizia. Ci pare una beffa per tutti quei cittadini che per piccoli interventi incorrono in denunce e multe. Chiediamo che qualsiasi decisione venga presa dopo una verifica dell’intervento come esposto sopra. In tal senso abbiamo inviato comunicazione al Sindaco del Comune di Portoferraio.
Attendiamo una Sua risposta e La salutiamo cordialmente.
IL PRESIDENTE Marino Garfagnoli