A Pomonte si temeva lo straripamento del fosso dei Mori. Tale evenienza avrebbe allora distrutto il “Centro Polifunzionale”? L’opera costata diverse centinaia di milioni  di pubblico denaro, non ancora funzionante, è stata costruita a circa 8 metri dal torrente. Purtroppo, come molto spesso accade quando si parla di opere pubbliche, autostrade, fabbriche, dobbiamo dire che, anche se inspiegabilmente alcuni organi come la Cba o la Sovrintendenza di Pisa avevano dato il loro assenso, l’avevamo detto che era una follia costruire in quella zona il palazzetto. Una follia per il paesaggio, un’antica valle terrazzata deterpata da un rettangolo di cemento; una follia per l’assetto idrgeologico dell’intera vallata; invece testardamente, sfruttando anche un consenso popolare momentaneo, si è voluto costruire il “Centro Polifunzionale”. Si dirà che i finanziamenti erano specifici per quest’opera. Ma non prendiamoci in giro. I finanziamenti, specie oggi, sono direttamente proporzionali alla capacità di programmare delle pubbliche amministrazioni ed alla progettualità che esse riescono ad esprimere.

Quante altre cose si potevano fare con quei soldi?  Depuratori, che guarda caso a Pomonte mancano! E altro ancora. In questi momenti nei quali ci si dispera per le catastrofi e le vittime, nel nostro piccolo, dovremmo guardare avanti, sperando che cambino gli atteggiamenti da parte degli amministratori, nei confronti dell’ambiente e  del territorio, per non far dire ancora: l’avevamo detto!