Arcipelago Toscano. Ragione e sentimento 2. Novembre 1993

Arcipelago Toscano. Ragione e sentimento 2. Novembre 1993

Siamo finalmente giunti alla fase conclusiva della vicenda legata all’istituzione del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.

I momenti in cui si deve decidere, a lungo colpevolmente rinviati da coloro che dovrebbero saggiamente amministrare il territorio e la cosa pubblica, sono i più delicati e difficili. Su di essi si riversano le polemiche, gli attriti, le incomprensioni, le divisioni di steccato.

La posizione di ELBAVIVA  sul Parco Nazionale, anche se da molti definita “estremista”,  è sempre stata molto chiara: l’inserimento totale di tutte le isole all’interno del suo perimetro, perchè esso non deve proteggere “solo quello che è realmente da proteggere” (come afferma il PDS – Tirreno 18.11.93), ma deve rappresentare una garanzia per lo sviluppo e la qualità della vita delle poplazioni che vivono sulle isole. Per questo l’operazione di inserire solo brandelli di territorio, basata su impossibili alchimie, non avrebbe nessuna ricaduta sul tessuto socio-economico e sulla gestione del territorio.

In questo senso il parere recentemente espresso dalla Consulta del Ministero dell’Ambiente, dimostra un  coraggio e una sensibilità che vanno intelligentemente usati.

L’appello che facciamo alle associazioni di categoria, alle forze sindacali, ai cittadini e a tutti quei “pezzi di società civile” organizzata presenti su questa isola e che si esca dagli steccati e dalle divisioni di parte e si colga nel modo migliore questa opportunità unica e fondamentale per il futuro dell’Arcipelago Toscano.

Diciamolo per l’ultima volta e chiaramente: il parco non dovrà significare solo vincoli, siamo convinti che la legge, anche se perfettibile come tutte le leggi, offre possibilità di deroghe ai divieti in essa presenti, ma siamo altrettanto convinti che certe realtà e situazioni presenti sul territorio (come le cave, e non parliamo di quelle del granito che sono uno degli ingredienti indispensabili del parco, o qualsiasi altra esigenza presente sul territorio che non sia contemplata o chiaramente regolamentata dalla legge), non possono essere cancellate con un colpo di spugna dall’oggi al domani: già nelle legge si cerca di tenere nel dovuto conto di queste esigenze e nel decreto istitutivo esse dovranno ricevere una particolare collocazione che permetta, finchè esse siano compatibili con l’ambiente, con il territorio e con il tessuto socio-economico, la loro sopravvivenza. Per questo e affinchè il parco funzioni soprattutto per la qualità della vita delle comunità insulari, Elbaviva si impegna a lavorare, come ha fatto finora, e senz’altro farà la sua parte.

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