Portoferraio. Piano assessorato. Novembre 2005

Portoferraio. Piano assessorato. Novembre 2005

Ipotesti programmatica delle azioni. Assessorato alle politiche culturali, ambientali e della mobilità.

Inquadramento e contesto generale. Le questioni poste dai contenuti delle due aree tematiche sono molteplici e multiformi. L’area ambiente, nonostante la presenza di una importante area protetta di rilevanza nazionale, sconta i ritardi di un approccio tradizionalista alle questioni relative alla gestione del territorio, alla tutela ed alla valorizzazione ambientale. La riprova è fornita dal limbo nel quale si trova il Piano di Sviluppo Economico e Sociale (di competenza delle amministrazioni locali elbane) che dal 1996 non ha ancora visto definitivamente la luce, pur con tutte le attenuanti del caso legate al commissariamento dell’Ente Parco. Analogo ritardo può essere riscontrato nell’area culturale. Un ritardo di approccio ai temi ed alle questioni oltre che alla gestione del patrimonio culturale. In tale ambito dovrà essere manifestata più attenzione e sensibilità alle politiche culturali per l’infanzia per costruire una città a misura dei bambini e finalmente ragionare in termini di attività invernali continuative. Manifestare attenzione e cura verso tutte le ricche e multiformi espressioni di attività culturale che sono presenti sul territorio e che abbisognano dell’intervento dell’ente pubblico.

Per ogni azione individuata in via definitiva dovranno essere organizzate azioni successive attraverso gli uffici e le risorse umane e ovviamente utilizzare adeguate risorse finanziarie iscritte a bilancio o reperite attraverso finanziamenti specifici. Indispensabile l’integrazione e il confronto con i corrispondenti assessorati provinciali e regionali.

Liaison  tra ambiente e cultura. Porre questo collegamento, imprescindibile per chi abbia un minimo di sensibilità, significa fare il primo passo per “manifestare attenzione”. Attenzione nei confronti del territorio e di quello che sopra vi succede. Un approccio ambientale perché la natura ci fornisce tutto quello di cui abbiamo bisogno, un approccio culturale “ecostorico” perché tutto quello che l’uomo vi ha fatto rappresenta una bagaglio di straordinaria ricchezza, nel bene e nel male, e di conoscenza che non può andare disperso e che è importante conoscere e studiare, per mutuare le cose positive e non ripetere tragici errori.

Il caso Elba e Portoferraio. Uno dei primi passi è ragionare in termini comprensoriali. E’ giusto pensare ad un unico comune con tanti municipi, ed è solo così che ri-usciremo dalle spirali perverse dei campanili e della banalità e mediocrità amministrativa. Così che l’esperienza di Portoferraio, nel tempo che resta a questa amministrazione, diviene strategica per il futuro. Attiviamo pure dove possibile le gestioni associate ma procediamo subito con il Piano Strutturale Unico, facciamo il nostro,  nel modo migliore, partecipato e condiviso per quello che si può ad oggi,  investiamo davvero con le idee e con i fatti nel futuro delle nuove generazioni.

L’occasione del Parco Nazionale. Quanti treni sono partiti, e forse non passeranno più. Le ingenti risorse finanziare che sono attivabili attraverso l’area protetta si sono trasformate in occasioni perdute, tutto per miopia politica e nepotismo spicciolo,  ma a noi piace pensare positivo, piace pensare che quasi 20 anni di impegno per la creazione del più grande parco marino d’Europa non siano stati spesi invano; quindi al lavoro a cominciare dalla comunità del parco.

L’occasione degli spazi della ex-finanza. E’ indispensabile elaborare un documento politico di indirizzo sull’utilizzo di questo patrimonio strategico per la scuola e la cultura dell’isola. Predisporre in tempi brevi un’ipotesi di fattibilità per il  Campus scolastico della città di Portoferraio.

AMBIENTE E MOBILITA’

(Precondizioni. Necessità di poter disporre di uno staff competente. Per ogni azione individuare la figura tecnica di riferimento alla quale demandare la responsabilità operativa -gruppi di lavoro volontari e operativi con associazioni).

  1. piani attuativi legati alle problematiche ambientali
    1. monitoraggio attività estrattive; nomina commissione sales
    2. piano della telefonia mobile; emittenti televisive
    3. piano per il centro storico degli impianti di ricezione
    4. piano di manutenzione degli accessi al mare
    5. piano della mobilità
  • verifica degli studi esistenti; quadro attuale
  • ciclo di incontri con le associazioni di categoria e comitati cittadini; ipotesi progettuali e di intervento; sperimentazione
  • incentivi per l’uso di veicoli elettrici
  • piano attuativo piste ciclabili
    1. piano della città degli animali
    2. aree marine protette ipotesi di ampliamento della Zona di Tutela Biologica; fruizione controllata gestione delle aree e dei punti immersione
    3. interazione e integrazione con i piani previsti dal Parco Nazionale (ZPS, SIC, Santuario Internazionale dei Cetacei)
    4. oasi di protezione ambientale (Enfola, Prade, San Giovanni)
    5. integrazione e interazione con gli interventi previsti dalla Comunità Montana in tema di gestione del patrimonio forestale
    6. piano messa in sicurezza zone a rischio idraulico integrazione e interazione con gli interventi previsti dalla Comunità Montana
    7. Agenda 21 ; ruolo della amministrazione comunale: acquisizione dati e spunti progettuali
    8. Integrazione con le politiche comprensoriali in materia di rifiuti, gestione del ciclo delle acque, piano energetico comprensoriale
    9. Piani attuativi del regolamento urbanistico; ipotesi di intervento in materia di incentivi e contributi (sviluppo sostenibile, bioarchitettettura e bioedilizia, risparmio energetico, agricoltura biologica); creazione commissione consulenza ambientale e paesaggistica.
  1. organizzazione ufficio assetto del territorio
    1. individuazione risorse umane e finanziarie
    2. monitoraggio del territorio; vigilanza ambientale in tema di rifiuti e territorio (vigili urbani e convenzioni con GAV)
  2. Recupero delle azioni finalizzate all’integrazione con le politiche dell’area protetta (PSSE) e ruolo del Comune negli organi di gestioni; individuazione strategie e proposte.
  1. democrazia partecipativa
    1. organizzazione delle consulte; albo comunale delle associazioni di volontariato ambientale e animaliste
  • associazioni ambientalistiche
  • associazione locali e/o di quartiere
  • comitati cittadini
  • associazioni di categoria
  • associazioni sindacali
  • associazioni di volontariato
  • cooperative sociali
  • ordini professionali (geometri, architetti); concorsi di idee e progettuali per utilizzo spazi (galeazze, coppedè).
  1. ciclo dei rifiuti e delle acque
    1. intervento dell’amministrazione comunale a livello promozionale e propositivo
  • reintroduzione dei vuoti a rendere in vetro con il pagamento della cauzione da destinare al riempimento previa sterilizzazione
  • promozione dei punti vendita di beni liquidi sfusi alla spina
  • ottimizzazione dei sistemi di raccolta; utilizzo strutture seminterrate e centri raccolta; sistemi raccolta in carta e vetro.
  • sistemi di depurazione; impianti e condotte fognarie
  1. seminari tematici e informativi
    1. Nucleare: a volte ritornano
    2. Parchi e giardini nelle aree urbane
    3. Fonti di energia rinnovabile
    4. Aree protette e tutela del patrimonio ambientale
    5. La città degli animali
    6. La mobilità nelle aree urbane

Cultura. Premessa. Valorizzazione del concetto di Cultura come strumento di coesione sociale, per lo sviluppo della risorsa umana; continuità pluriennale degli interventi.

  1. Consulta delle associazioni
    1. ricognizione sul territorio; predisposizione schede; albo delle associazioni culturali, artistiche, scuole musicali, di danza e artistiche
    2. consulta degli studenti e comitati studenteschi; informagiovani
    3. consulta degli insegnanti
    4. istituzioni culturali e artistiche; consulta
    5. intercultura; ricognizione e organizzazione consulta
    6. ciclo di incontri; spunti propositivi e progettuali
  1. Piano culturale regionale e finanziamenti
    1. Porto Franco verifica stato attuale
    2. Altri assi di finanziamento
  1. Incontri didattici, seminari tematici e informativi
    1. Settimane per giovani archeologi
    2. alimentazione mediterranea naturale
    3. Scuola e formazione del bambino in età scolare: le scuole waldorf
    4. Altre ipotesi
  1. Scuole di specializzazione
    1. individuazione contenitori
    2. ipotesi progettuale e sperimentazione
    3. scuole di specializzazione artistica e musicale
    4. laboratorio archeologico per il restauro
  1. Reti museali; contenitori culturali e museali dell’Amministrazione Comunale (Teatro, Cinema, Biblioteche); utilizzo a fini sociali ed educativi
    1. storia architettonica e archeologica della città percorsi tematici
    2.  centro storico recupero percorsi pedonali tra edifici storici e contenitori culturali
    3. le notti dell’archeologia
  1. Gli interventi sul patrimonio culturale
    1. Portoferraio e/o l’Arcipelago toscano come patrimonio dell’umanità dell’UNESCO
    2. Realizzazione spazi Archivio Storico
    3. Realizzazione locali Deposito Archeologico
    4. Interventi conclusivi di recupero presso il centro culturale De Laugier
    5. Recupero e progetto utilizzo locali ex Forni di San Francesco
    6. Utilizzo e fruizione della Pinacoteca Foresiana; progetto visite guidate (formazione personale)
  1. Eventi culturali consolidati
    1. Premio Letterario
    2. Festival Musicale; (integrazione con il territorio; programmazione annuale)
  1. Reti culturali
    1. Federazione Città Napoleoniche
    2. Associazione Musei Archeologici della Toscana
  1. Programmazione estiva
    1. Programmazione eventi e raccordo con la programmazione intercomunale
  1. Nuovi eventi culturali
    1. Premio letterario per i giovani elbani legato al mare e intitolato a Gin Racheli
    2. Cultura come elemento di identità locale premio letterario intitolato a Gin Racheli e rivolto ai giovani studenti elbani
    3. Presentazioni libri; incontri con l’autore …
    4. Presentazioni libri; incontri con l’autore …
    5. La nostra terra, la nostra storia: memorie; seminari sulla cultura popolare elbana (recupero e la circuitazione periodica dei materiali e filmati a disposizione e riguardanti l’ Elba e l’ Arcipelago: ricerche su Pietro Gori-,  archivio audiovisivo del movimento operaio di Roma, ecc.)
    6. Festival del Mediterraneo come confronto di culture , religioni, del Mare Nostrum; occasione di recupero della nostre tradizioni
  1. Comunicazione e partecipazione (in collaborazione e sinergie con l’assessorato alla partecipazione)
    1. incontri istituzionali con le consulte
    2. foglio informativo aperto ai bambini (come vorresti … ) e gestito attraverso le scuole utilizzato in maniera flessibile per cui in periodi non scolastici diviene un foglio settimanale su ambiente e cultura aperto ai lettori e ai cittadini
  1. ipotesi fattibilità fondazione per la gestione degli spazi culturali
  1. La città dei bambini e delle bambine (spazi strategici la Biblioteca Bambini e il Teatro). Il progetto si basa su quattro aree di intervento:
    1. animazione culturale (festival libro per ragazzi, mostre, convegni sull’infanzia, pubblicazioni, guide alla città, manuali di ed. stradale, rubriche informative sui quotidiani, programmi informativi sulle emittenti locali, rassegne di teatro e di cinema, corsi o laboratori)
    2. opportunità di partecipazione (consulta dei bambini, consiglio dei bambini ecc.)
    3. strutture dedicate alle politiche per l’infanzia (musei, ludoteche, biblioteche, campi estivi, feste all’aperto, ludobus)
    4. fruizione urbana (zone a traffico limitato – mezzi pubblici -piste ciclabili).

SCHEDA La Palestra delle proposte

– Museo per bambini: una formula di interazione fra i giovanissimi e l’arte attraverso il gioco; in tale struttura adeguato spazio alla ludoteca, alla biblioteca e alle mostre dedicate all’infanzia;

– laboratori creativi e di orientamento al volontariato, mostre, rassegne di teatro e cinema e feste

– progettazione condivisa di spazi gioco

– programmi di viste guidate per i piccoli ospiti con i Ragazzi Cicerone per le strade della città

– osservatorio sull’immaginario infantile, utilizzando le rilevazione dell’omonimo Osservatorio Nazionale che ha realizzato una preziosa ricerca sui desideri dei bambini italiani che varrebbe la pena di tramutare in politiche concrete.

– progetti di adozione del territorio e dei monumenti e progetto collegato al progetto Mini-guide, “Nel borgo antico”.

– Comitato permanente dei bambini, struttura che permette loro di incontrare il sindaco e la giunta comunale e di partecipare alle decisioni sulle politiche urbane.

– progetto “A scuola ci andiamo da soli” e “In biblioteca ci andiamo da soli”: creare delle soluzioni per rendere i percorsi scuola-casa ecc. più sicuri.

– Progetto “La scuola che vorrei” e “Un quartiere a dimensione di bambino”.

– Vigili urbani bambini; la segnaletica “a misura di bambino”, installata nelle vie e nelle piazze della città.

– “La porta a mare”, il l giornale cittadino dei bambini da consultare, sfogliare

SCHEDA “CAMPUS”

CAMPUS  D’ISTRUZIONE  SUPERIORE  E  UNIVERSITARIA “Alfonso Preziosi”

 “Campus” per esprimere il legame fra la nostra tradizione classica e l’insieme di spazi ed edifici dedicati alla formazione dei giovani, così come s’intende nei paesi anglosassoni.

La prospettiva di programmarvi dei corsi universitari distaccati e scambi con atenei italiani e stranieri, giustifica la denominazione attribuita.

Studenti. Come già espresso nel nome, questi spazi saranno usati per la formazione superiore ed universitaria.

In una prima fase siamo d’accordo con l’idea di trasferirvi i due licei elbani a causa dei motivi contingenti di sicurezza ed agibilità a tutti noti; per le altre scuole superiori, le quali ci risulta dispongano di locali adeguati ed in buone condizioni, non sussiste nessun motivo per trasferirsi al campus. L’obiettivo è di creare spazi fisici, momenti di studio e formazione comuni per tutte le scuole superiori elbane, ma questa fase va rimandata dopo l’avvio di una programmazione istituzionale.

Riteniamo invece del tutto fuori luogo inserire in questi spazi scuole pubbliche di grado diverso: non si tratta infatti di recuperare un grande contenitore per trasferirvi tutte quelle scuole che presentano qualche carenza strutturale, piuttosto il campus è da intendere come “il” centro elbano d’eccellenza per la formazione e la diffusione culturale.

Insegnanti.Il disagio dei docenti pendolari, si ripercuote inevitabilmente e in più modi sulla qualità dell’insegnamento fornito agli studenti, com’è facile intuire. Lo stesso concetto di campus lascia intendere la disponibilità in termini di strutture e mezzi, ma saranno sempre gli insegnanti che faranno la differenza tra una trasmissione mediocre del sapere ed una scuola d’eccellenza.

Nel campus deve perciò essere prevista la possibilità di alloggio per quegli insegnanti che decideranno di impegnarsi a svolgere con continuità e costanza il loro ruolo di educatori: al di là delle graduatorie e della mastodontica macchinosità burocratica, all’interno dell’autonomia dei vari istituti, è concretamente fattibile l’ingaggio di insegnanti residenti nel campus stesso, con i quali poter programmare un’attività didattica e formativa durante tutto l’arco della giornata.

Strutture. Nella particolare situazione insulare il campus rappresenterà un’istituzione culturale permanente “prevalentemente” indirizzata alla formazione giovanile, ma aperta alla popolazione residente di ogni età. Pertanto è da prevedere una gestione ed un uso degli impianti sportivi e di altri spazi comuni (come cinema, teatro e vari tipi di laboratori) che senza entrare in conflitto con la funzione originale, rappresenti un’opportunità concreta per l’accrescimento culturale dei cittadini elbani.

Gestione. E’ necessario che vi sia una figura altamente rappresentativa della cultura insulare e altrettanto intraprendente a presiede e regolare la vita del campus. Il rappresentante istituzionale del campus sarà affiancato un comitato con poteri non solo consultivi, composto da rappresentanti degli studenti, insegnanti residenti nel campus e altri rappresentanti di varie utenze da definire.

Se vi avranno sede i licei o altre scuole ed università, la loro presidenza dovrà raccordarsi con la gestione del campus.

Ospitalità. In fase progettuale è da prevedere una foresteria, poiché nell’attività istituzionale del campus sarà previsto lo scambio d’ospitalità con giovani italiani e stranieri. Questo dovrebbe avvenire anche durante l’anno scolastico/accademico, ma a maggior ragione durante l’estate, quando sarebbero liberati anche gli alloggi occupati dagli insegnanti. Ciò consentirà ai nostri ragazzi di frequentare loro coetanei provenienti da realtà molto diverse da quella insulare, permetterà altresì alle famiglie che ora non se lo possono permettere, di mandare i propri figli all’estero spendendo pochissimo. E’ questo un compito fondamentale del campus elbano, per l’istruzione e soprattutto per la formazione di una nuova generazione consapevole delle proprie radici e al contempo capace di muoversi a livello internazionale.

Estetica. Il campus elbano si pone l’importante ma realizzabile obiettivo di creare un centro culturale di rilevanza europea, è pertanto indispensabile dargli una veste adeguata al fine.

Punti essenziali perché questa idea si realizzi pienamente sono:

l’intera area, compresi gli impianti sportivi sul mare e tutti gli edifici posti al suo interno, siano in uso al campus;

il restauro deve prevedere una cultura adeguata all’istituzione, vale a dire recupero dell’esistente con tutti gli accorgimenti di risparmio energetico e bioedilizia, ma soprattutto dare una nuova veste “simbolicamente” anche più importante di altri lavori alle strutture: togliere il cemento e l’asfalto dall’attuale posteggio, compreso quello oggi in uso alle forze dell’ordine, per seminarci un gran prato con alberi d’alto fusto.

Marino Garfagnoli. Assessore

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